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Martedì 29 aprile 2014


BRUNO CIAPPONI LANDI
studioso cultore della materia

TIRANO E LO SCULTORE
SALVATORE PISANI


Nota: video disponibile

Salvatore Pisani nacque il 20 luglio 1859 a Mongiana, sul massiccio montuoso delle Serre calabre, dove ebbe modo di frequentare gli artisti che lavoravano presso l'antica fabbrica d'armi, famosi per la perizia nei lavori di cesello e nelle damaschinature sulle canne dei fucili. Appena adolescente attirò l'attenzione di Giuseppe Albonico, un ingegnere sondrasco attivo a Reggio Calabria, che lo segnalò, tramite il fratello Luigi, parroco di Tirano, al mecenate Luigi Torelli, patriota e senatore valtellinese.
Nel 1875, affrontò la prima prova ufficiale di scultura a Roma dove, in un locale del Senato, modellò un busto di Alessandro Manzoni. Nel 1876 si iscrisse all'Accademia di Brera e, nel 1880, realizzò per l'ossario di Solferino e per il sacrario di San Martino i busti di Napoleone III e di tredici generali caduti nelle guerre d'indipendenza. Nel 1883 dopo aver frequentato il corso di "Modellatura" tenuto da Francesco Barzaghi, gli furono commissionati due bassorilievi per la cappella funebre del pittore Francesco Hayez nel cimitero monumentale di Milano e nel 1886 entrò a far parte del giurì d'ammissione della "Permanente" assieme ad Enrico Butti, Luigi Secchi, Francesco Confalonieri, Donato Barcaglia, Enrico Cassi, Riccardo Ripamonti e Lodovico Pogliaghi.
Nel 1892 ebbe un'importante incarico dalla fabbrica del Duomo di Milano: scolpì, per il gugliotto Vandoni, un Angelo e nel 1893, per il gugliotto Cesa-Bianchi un Angelo e un Re di Giuda (Roboamo). Nel 1894 realizzò il monumento in bronzo a Giovanni Battista Piatti, collocato a Milano, in Largo La Foppa, su un piedistallo disegnato dall'architetto Luca Beltrami e nel 1906, all'esposizione internazionale di Milano, in occasione dell'inaugurazione del valico del Sempione, espose un mezzobusto della marchesa Carolina Isimbardi-Taverna, oggi collocato nell'omonimo palazzo, sede della provincia di Milano. Morì a Milano il 18 settembre 1920.

Domenico Pisani, storico dell'arte, socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, è autore di pubblicazioni sulle arti applicate e sull'oreficeria napoletana di committenza ecclesiastica. Per il Museo Civico di Rende, di cui è stato direttore, ha curato la mostra e il catalogo Il gioiello popolare calabrese (Electa Napoli, 1991) e, con altri studiosi, Gioielli per una regina. Lo sbarco di Gioacchino Murat a Pizzo (Electa Napoli, 1996), Figure presepiali napoletane e calabresi dal XVIII al XX secolo (Rubbettino, 1999), Mattia Preti e l'Ordine di San  Giovanni  tra la Calabria e Malta (Electa Napoli, 1999), Il recupero della memoria. Pittori del Seicento in Calabria (Electa Napoli, 2000).
Ha collaborato con il Museo della Certosa di Serra San Bruno per le mostre e i cataloghi Reliquie e culto dei Santi nella Certosa di Serra San Bruno (Schede catalografiche. UNICAL - Museo della Certosa, 2000), Immagini di  un  Santo. Bruno di Colonia tra l'Europa e la Calabria (Rubbettino - Museo della Certosa, 2001), La Certosa dei Santi Stefano e Bruno (Vibo Valentia, Mapograf, 2003). Ha pubblicato, inoltre, saggi su Mattia Preti, sulla pittura e sulla scultura meridionale moderna e contemporanea e sulla storia dell'Ordine certo sino attraverso le opere d'arte.
Tra i suoi lavori vanno segnalati La Pietà di Antonello Gagini (Rubbettino, 1995, Premio "Il pino d'oro" 1996, per la storia dell'arte), Vita e opere di Domenico  Barillari.  Un artista  neoclassico  tra la  Calabria  e  Napoli (Rubbettino 2003), Cosenza preziosa. L'alte orafa tra il XIX e il XXI secolo (Rubbettino 2005).


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